TRIX 10′ – trimarano autocostruito da Walter Monici










In foto potete gustarvi l’interessante trimarano Trix autocostruito e autoprogettato da Walter Monici, che mi ha gentilmente
inviato le foto.
A seguire la storia della costruzione e le impressioni del costruttore.

Sergio ciao,
ti mando una serie di foto della barca che ho progettato con l’aiuto di Paolo Lodigiani della DEMCO BCE.
Lo scafo centrale, traversa, timone e deriva vennero realizzati durante un unico fine settimana assieme ad un gruppo di 5 allievi di un suo corso di autocostruzione nella primavera del 2005 mentre poi per completare tutto il resto vela e albero mi ci vollero altri tre mesi.
Si chiama TRIX 10′ lunghezza 305 larghezza 290
Le caratteristiche che volevo ottenere erano:
Capacità di portare tre persone, possibilità di essere messa sul tetto di un’auto anche da una sola persona, poco bagnata nell’uso familiare, stabile, adatta per motori fino a 15 kg.
Volevo poi sperimentare il concetto polinesiano delle traverse differenziate per i galleggianti:
La traversa di prua è quella portante e coincide quasi con il centro di galleggiamento degli scafi laterali.
Le traverse di poppa sono in pratica dei distanziatori molto elastici che consentono al galleggiante di beccheggiare liberamente e in modo indipendente dallo scafo centrale per evitare ingavonamenti.
Ho realizzato uno scafo molto alto,forse troppo, con prua profonda e poppa con altezza adatta a motori con piede normale.
Deriva a baionetta, timone rigido subito modificato con pala ripiegabile di cui manca una immagine. La vela avrei voluto farla a chela di granchio ma dopo numerose varianti è diventata una vela latina con albero di bambù.
La portata è stata verificata con tre adulti normali per un totale di circa 210 kg. Quindi sufficiente per la mia famiglia che ne pesa 170.
Ho potuto verificare una ottima scorrevolezza dello scafo che durante una regata in mare mentre noi eravamo in due a bordo, manteneva la stessa velocità di altri trimarani molto più corsaioli con una sola persona e dotati di vele di alta tecnologia. Alla prima virata poi ci siamo fermati per errori di centraggio della vela, ma la velocità era veramente notevole. Credo per merito della prua profonda che non sbatte sulla superficie e della poppa scorrevole che riceve la spinta dinamica dell’onda di poppa.

Pregi: Velocità, capacità di carico notevole, assolutamente asciutta agli spruzzi, leggerezza, alabile da una spiaggia anche da soli con un rullo, bolina pari ai monoscafi.
Ho verificato la bontà del concetto polinesiano coi galleggianti che escono benissimo dalle onde e non tendono ad ingavonarsi.
Difetti: complessità nel montaggio e nella legature che tendono ad allentarsi con vento molto forte, galleggianti troppo piccoli, bordo libero da ridurre di 5 cm, traverse di poppa troppo elastiche, velatura spartana. Picco della vela latina fatto con tre canne di bambù legate di complessità stratosferica da sostituire con qualcosa di ben fatto.
Ho meditato sui difetti della barca e ho realizzato degli schizzi per semplificare le giunzioni e l’attacco dei galleggianti altrimenti ci vuole un’ora per il montaggio.
Ideale sarebbe anche un albero in alluminio tipo laser, alla faccia dei polinesiani, senza sartie infilato nella tuga invece che appoggiato.
Posso fornire dei disegni schematici del taglio dei pannelli di compensato ma tutti i dettagli sarebbero da ripensare e riprogettare anche sulla base dei nuovi schizzi.
Per un uso familiare e per avere più spazio senza rinunciare alla trasportabilità penso che rifarei lo stesso progetto sulla misura di 11,1/2 piedi, 330-350 cm.
In questo modo arriverei a 250-280 kg. di portata e potrei portare legalmente e comodamente 3 persone con motore ausiliario e saltuariamente 4.
Se qualcuno volesse cimentarsi farei dei nuovi disegni.
Saluti e auguri per la tua barca.
Walter Monici

3 Risposte to “TRIX 10′ – trimarano autocostruito da Walter Monici”

  1. ernesto parisi Says:

    INTERESSANTISSIMO:
    – portata di circa 210 kg
    – caricabile sul tetto di un’auto anche da una sola persona
    – poco bagnata nell’uso familiare
    – stabile, adatta per motori fino a 15 kg
    è tutto quello che sto cercando (e credo molti come me).
    Se poi si potesse ripensare sulla misura di 11,1/2 piedi, 330-350 cm……
    Sarebbe INTERESSANTISSIMO avere disegni del taglio dei pannelli di compensato ed i nuovi schizzi.

  2. ernesto parisi Says:

    P.S. le modifiche che apporterei (oltre l’aumento della lunghezza) sono:
    1) rivedere le dimensioni dello scafo centrale e dei due laterali in modo che questi ultimi possano essere caricati all’interno di quello centrale per il trasporto sul portapacchi dell’auto (magari rendendo gli scafi laterali divisivili in due pezzi);
    2) installazione di una barra ortogonale al timone (in luogo di quella classica) comandata con due cime (come spesso ho visto sulle canoe);
    3) sostituzione della deriva nello scafo centrale con due (sempre a baionetta) ubicate su gli amas;
    4) realizzazione di un bompresso, da armare a baionetta (per rendere agevoli le oprazioni di carico, scarico e trasporto), con ripensamento del rig con randa classica Marconi e piccolo fiocco magari armato a 7/8 (probabbilmente questo significherebbe anche un peterazzo ed un albero con crocette crocette acquartierate);
    5) sostituzione delle sedute con sediolini in tessuto ed imbottitura in sintetico con schienale, pieghevole, sorretto da due fettucce laterali, in modo da ridurre gli ingombri per l’alloggiamento degli amas ed aumentare leggerzza e confort di navigazione.
    Saluto confidando in una prossima e fruttuosa condivisione di idee.

    • blogbici Says:

      Gentile Ernesto,
      leggo adesso questa tua risposta e del tuo interesse al mio progetto.
      Un inglese che sta in Ungheria mi ha chiesto i piani della barca perchè vuole scendere il Danubio.
      Gli ho promesso che farò questo progetto allungato a 3,51 così lo rivedrò anche tenendo conto dei tuoi suggerimenti. Sul problema armo sono completamente disponibile a qualunque soluzione anche se sono arrivato a ad alcune conclusioni: ci vuole un albero senza stralli e come randa si prende quello che si trova.
      Il mio attuale è una specie di vela latina con boma che serve come buttafuori. la barca va bene e vira fino a 12 – 15 nodi, poi comincia a non virare e bisogna strambare, allora è meglio rientrare.
      Una volta mi sono trovato in mare con una sventolata improvvisa fino a 30 nodi e la prua rivolta verso il largo.
      Non potevo strambare perchè mi portava via e allora quello che ho fatto è stato di mollare tutto, la vela era quasi in acqua sventata, e aspettare che passasse la buriana, ma la barca è rimasta asciutta, stabile e ferma.
      Quando il vento è calato sono riuscito a strambare e tornare al porto.
      Approfitto per lasciarti la mia mail walter punto monici chiocciola fastwebnet.it
      Ciao Walter


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